A volte succede che certi eventi si incrociano con le azioni di qualche personaggio dando vita a leggende nere che poi sono dure da smontare. È un attimo affibbiare ad una persona il titolo di iettatore, e, a volte, è impossibile riuscire fare marcia indietro. Il mondo dello spettacolo ha due esempi ben impressi nella memoria degli italiani: Marco Masini e Mia Martini. Il primo è riuscito a liberarsi di quel triste titolo, mentre per la seconda, sappiamo bene, come è finita.

Un esempio simile che ha coinvolto il mondo del calcio internazionale, ha visto come protagonista l’ex centrocampista della Juventus Aaron Ramsey quando ancora giocava nell’Arsenal. All’inizio nessuno ci fece caso, ma quando qualcuno cominciò a puntare il dito e ad evidenziare le coincidenze, il caso cominciò a montare: la voce era che, ogni volta che il giocatore segnava, qualche persona famosa moriva.

Quello che segue è l’elenco completo delle sue presunte vittime: 1 maggio 2011 gol allo United, muore Bin Laden; 2 ottobre 2011 gol al Tottenham, muore Steve Jobs; 19 ottobre 2011 segna al Marsiglia, muore Gheddafi; 11 febbraio 2012 gol al Sunderland, muore Withney Huston; 15 maggio 2013 gol al Wigan, muore Jorge Videla; 30 novembre 2013 segna contro il Cardiff, ci lascia Paul Walker; 10 agosto 2014 va in rete contro il Manchester City, muore Robin Williams; 23 agosto 2014 buca la rete dell’Everton, se ne va Sir Richard Attenborough; 9 gennaio 2016 ancora in rete contro il Sunderland, muore David Bowie; 13 gennaio 2016, muore Alan Rickman, infine, 21 maggio 2017 segna ancora contro l’Everton, muore Nicky Hayden. Nel 2019 Ramsey fu acquistato a parametro zero dalla Juventus, squadra nella quale in due stagioni e mezzo realizzò solo 6 reti, in quelle occasioni non si registrarono morti eccezionali, ma possiamo scommettere che molti toccarono ferro. Sicuramente sono solo incredibili coincidenze, ma in questi giorni, in occasione della morte del Santo Padre, un’altra strana catena di coincidenze ha occupato i trafiletti dei giornali sportivi.

Questa volta, veicolo di “mala sorte” non è un giocatore, ma una squadra di calcio intera: l’Avellino. Osservando le vicende calcistiche di questa squadra si nota, infatti come, ogni volta che guadagni una promozione, succede qualcosa al Papa. Il 9 ottobre del 1958 l’Avellino sale in serie C e muore Pio XII; nel 1963, dopo un anno in quarta categoria, riguadagna la serie C e muore Papa Giovanni XXIII. Nel 1978, sfortunatamente, vengono a mancare due papi Paolo VI e Giovanni Paolo I, famoso per il breve pontificato di soli 33 giorni e l’Avellino guadagna la storica promozione in serie A. Sale al soglio pontificio Papa Giovanni Paolo II e 27 anni dopo, in concomitanza del suo decesso, al termine di un derby campano vinto contro il Napoli per 2 a 1, l’Avellino va in serie B. Nel 2013 Papa Benedetto XVI rinuncia al trono Vaticano ed arriva un’altra promozione in serie B. Qualche giorno fa è salito in cielo Papa Francesco ed ancora una volta, l’Avellino è tornato di nuovo in serie B.
Coincidenze? Eventi che non hanno alcun legame? Non lo sapremo mai, però, giusto per esserne certo, essendo io un acceso tifoso juventino, sono andato a vedere chi è morto nel maggio del 1996, quando vincemmo l’ultima Champion’s League: la lista è talmente lunga che non penso proprio che questi eventi siano in qualche modo collegati. Non mi rimane che tifare e sperare che gli juventini, prima o poi, comincino a giocare in maniera decente.