Il prossimo 25 aprile i fiorentini potranno seguire le commemorazioni per la Liberazione sia nel centro storico che nei cinque quartieri periferici in cui sono stati individuati luoghi carichi di significato per la Resistenza. Lì potranno portare un fiore a memoria di chi sacrificò la propria vita per liberare l’Italia. Si chiama “Un fiore per partigianə e deportatə” ed è una iniziativa organizzata da Anpi e Aned provinciali, Comune e Città metropolitana di Firenze, insieme all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea e alla Federazione regionale toscana delle Associazioni antifasciste e della Resistenza. È giusto continuare a coltivare la memoria storica contro l’ignoranza e la dimenticanza. Firenze detiene la Medaglia d’oro al valore militare per la lotta di resistenza al nazifascismo. Insorse contro l’occupazione tedesca e il fascismo, liberandosi prima dell’arrivo degli Alleati, l’ 11 agosto 1944. Firenze, che il fascismo tentò di plasmare con costruzioni come la stazione Santa Maria Novella e lo stadio Giovanni Berta e su cui aveva investito in un tentativo di inserirla in un asse culturale con la Germania nazista, covava nelle sue viscere un senso di ribellione. In Oltrarno, quartiere popolare, nacquero le prime forme di opposizione spesso comuniste, e come non menzionare il clandestino “Non mollare”, giornale di opposizione attivo nel 1925? Già prima dell’estate del ’43, per il disincanto che andava montando, furono organizzati comitati interpartitici che poi confluirono nei CLN e nell’estate la caduta di Mussolini fu accolta con gioia da molti. Dopo l’otto settembre 1943 una forma di resistenza fu già quella dei soldati e degli ufficiali che si rifiutarono di continuare a combattere con i nazisti. Fu altresì resistenza quella dei componenti politici e degli intellettuali che vedevano nella lotta non solo una via per liberare il paese ma anche per costruirne uno nuovo. Fecero resistenza armata i vecchi antifascisti tornati dal confino e tanti giovani che non volevano arruolarsi con la leva fascista ma che scelsero di andare in montagna. Forse per scappare, ma poi per lottare. Nell’agosto del 1944 accanto alle brigate comuniste c’erano liberali, cattolici, socialisti. La resistenza fu impegno di tutti ed è motivo di festa per tutti.Si decise di combattere per amicizia, per eredità familiare, per formazione, per rifiuto del fascismo. A Firenze i partigiani trattarono con gli alleati, gli fu concesso di tenere le armi a patto che fossero loro a difendere il centro della città. Fu una scelta difficile e azzardata combattere i tedeschi in ritirata e stanare tutti i franchi tiratori fascisti.

Ogni città e paese italiano ha la sua storia. Ciò che è importante è continuare a celebrare la Liberazione. Ora che i partigiani e i testimoni dell’epoca sono rimasti pochi, è necessario alimentare la conoscenza dei più giovani con lo studio, l’analisi dei documenti, delle lapidi commemorative e anche l’osservazione dell’architettura. I palazzi parlano. Le vie attorno a Ponte Vecchio, unico risparmiato dalle bombe, urlano, raccontano di ferite. I palazzi di Por Santa Maria, di Via dei Bardi, di Via Guicciardini sono stati ricostruiti negli anni cinquanta. Le case torri, la Firenze medievale a ridosso del celebre ponte fiorentino, non esistono più. Il prossimo 25 aprile, a Firenze, come da tradizione, sarà deposta una corona di alloro in onore dei caduti di tutte le guerre in piazza dell’Unità Italiana. A presenziare ci saranno la sindaca Sara Funaro, la prefetta Francesca Ferrandino, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e le Forze armate. Il corteo arriverà poi a Palazzo Vecchio per la cerimonia sull’arengario. Interverranno la sindaca Sara Funaro, Aldo Cazzullo, giornalista, la presidente Anpi provinciale di Firenze e Vania Bagni del Comitato nazionale. La Resistenza vide anche la partecipazione vivida e attiva delle donne. “La memoria della Resistenza ed il contributo delle donne”, sarà proiettata continuativamente in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio e alle 17.30 sull’arengario di Palazzo Vecchio, Giampaolo Lazzeri dirigerà un concerto della Filarmonica Giacomo Rossini. Anche le Biblioteche comunali offriranno un ricco programma di eventi per celebrare il 25 aprile con conferenze e letture ad alta voce per riflettere sui valori della libertà, della Resistenza e della democrazia. “Una data che segna non solo la fine dell’occupazione tedesca e del regime fascista, ma soprattutto la rinascita della nostra democrazia, la riconquista della libertà e la nascita della Repubblica”, è il commento dell’assessora alla Cultura della memoria Benedetta Albanese. “Ottanta anni fa persone coraggiose, donne e uomini, si sollevarono contro l’oppressione, sfidarono la paura e offrirono le loro vite per affermare un principio fondamentale: la dignità umana, la libertà e la giustizia sono valori non negoziabili. Oggi, la Resistenza è un patrimonio che appartiene a tutto il paese. È un dovere istituzionale, ma ancor prima morale e civile custodirlo, trasmetterlo alle nuove generazioni e difenderne il significato. In un tempo in cui tornano a soffiare venti di intolleranza, revisionismo e autoritarismo, il 25 aprile non è una ricorrenza del passato, ma una bussola per il presente e per il futuro”.
Per maggiori informazioni:
https://cultura.comune.fi.it/dalle-redazioni/festa-della-liberazione-2025
https://quartieri.comune.fi.it/dalle-redazioni/25-aprile-2025-liberi-da-80-anni