
Donne in cammino per la pace e la giustizia. Donne che lottano per i diritti umani, per il disarmo. Lunedì 20 gennaio hanno manifestato in Piazza della Signoria. L’obiettivo? Sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere alla comunità internazionale e alle autorità fiorentine di intercedere per liberare i prigionieri politici iraniani e fermare l’esecuzione capitale di Pakhshan Azizi, che potrebbe essere uccisa da un momento all’altro. La quarantenne curda, che dal 2014 al 2022 è stata attiva come operatrice umanitaria nei campi profughi nel nord-est della Siria e nella regione del Kurdistan iracheno, è stata accusata di far parte di gruppi armati fuorilegge e di cospirare contro la repubblica. Dall’agosto del 2023 è rinchiusa nel carcere di Evin a Teheran dove ha subito e continua a subire maltrattamenti e violenze. Amnesty International riporta: “Il processo di Pakhshan Azizi, svoltosi in due sessioni il 28 maggio e il 16 giugno 2024, è stato gravemente iniquo. Il suo ricorso è stato respinto dalla Corte suprema” ed è stata condannata a morte.Dopo le rivolte del movimento “Donna, vita, libertà”, formatosi in seguito all’uccisione di Mahsa Amini nel 2022, il regime iraniano ha intensificato le esecuzioni. Mille solo nel 2024.

Durante il presidio una delegazione di “Donne insieme per la pace”, dietro invito di Stefania Collesei, presidente della Commissione Pace del Comune di Firenze, è stata ricevuta a Palazzo Vecchio per partecipare alla seduta del Consiglio Comunale potendo così esprimere le ragioni della mobilitazione e anche chiedere di concedere a Pakhshan Azizi la cittadinanza onoraria. “È nostro dovere non restare in silenzio”, ha affermato l’attivista iraniana Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace, anch’essa in prigione e condannata a 13 anni e 9 mesi con l’accusa di propaganda contro il governo iraniano per la sua lotta a favore dei diritti umani e delle donne. Per non sentirsi impotenti e piuttosto far vibrare la propria voce, molte associazioni in tutto il mondo hanno organizzato petizioni con raccolta firme. Per non rimanere in silenzio.
https://www.amnesty.it/appelli/iran-attivista-curda-condannata-a-morte