“Fin dai nove anni pensavo di fare il giornalista e mi scrivevo un giornale da solo”: la frase è quella di un predestinato, Maurizio Costanzo. Nacque a Roma il 28 agosto 1938. Dopo il diploma di liceo classico, iniziò la carriera giornalistica, quella sognata da bambino. Nel 1956 Maurizio Costanzo divenne collaboratore del quotidiano romano Paese Sera. Dopo aver fatto parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova, iniziò a collaborare con TV Sorrisi e Canzoni, intervistando tra gli altri Totò. Nel 1960 fu promosso caporedattore del settimanale Grazia. La sua carriera di autore iniziò nel 1963, quando scrisse un programma radiofonico condotto da Luciano Rispoli. Nel 1966 avvenne l’incontro con uno dei primi che devono molto a Maurizio Costanzo, Paolo Villaggio. I due inventarono il personaggio di Giandomenico Fracchia e lo stesso Costanzo fece esordire in un cabaret romano il comico genovese. Sempre in quel periodo Maurizio Costanzo scrisse, insieme a Ennio Morricone, la canzone: Se telefonando, interpretata da Mina, che ebbe molto successo. Nel 1970 Maurizio Costanzo condusse personalmente la trasmissione radiofonica Buon pomeriggio. Costanzo si dimostrò un personaggio poliedrico. Collaborò alla sceneggiatura del film di Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma, poi con Pupi Avati per La Casa dalle finestre che ridono e nel 1977 per il capolavoro di Ettore Scola, Una giornata particolare, interpretato da Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Costanzofu ideatore e conduttore di Bontà loro, agli albori del talk-show. Il programma andò in onda dal 1976 al 1978 con partecipazioni straordinarie, come quella di Luciano De Crescenzo, che lanciò nel mondo artistico, facendogli abbandonare il suo lavoro di ingegnere alla IBM. Costanzo, dopo aver collaborato con La Domenica del Corriere, fu travolto da un avvenimento che avrebbe potuto stroncare la sua carriera. Nel 1981 esplose lo scandalo della Loggia P2. Il nome di Maurizio Costanzo apparve nelle liste di Licio Gelli e il giornalista si dimise dal giornale L’Occhio, del quale era diventato direttore. Fu un periodo interlocutorio nel quale Costanzo lavorò per Videolina, un’emittente sarda. Il ritorno di Maurizio Costanzo nel grande giro della televisione generalista avvenne grazie all’esperienza di Bontà loro, che lo portò a realizzare uno dei programmi più longevi della televisione italiana, il Maurizio Costanzo Show. Dal 1982, nella storica sede del Teatro Parioli di Roma, il Maurizio Costanzo Show divenne un punto di partenza e affermazione per tutti coloro che avevano velleità artistiche. L’appuntamento nel salotto di Costanzo divenne, in breve tempo, apprezzato dal pubblico, che poté conoscere nuovi artisti come Valerio Mastrandrea, Daniele Luttazzi, Alessandro Bergonzoni, Giobbe Covatta e personaggi come Vittorio Sgarbi. La formula delle interviste di Costanzo, sempre sospese tra la curiosità giornalistica e l’ironia innata, furono una palestra per coloro che stavano iniziando il mestiere di giornalista intrattenitore. Le puntate forse più interessanti erano quelle denominate “Uno contro tutti”, nelle quali un personaggio si metteva a disposizione delle domande che il pubblico presente gli faceva. Il successo del Maurizio Costanzo Show consentì al giornalista di creare la propria società di produzione, la Fortuna Audiovisivi. Costanzo insieme con Alberto Silvestri, il padre di Daniele, scrisse quella che può essere considerata la prima Situation comedy italiana, Orazio nella quale recitò insieme a Simona Izzo, che era all’epoca la sua compagna. Gli episodi vennero trasmessi all’interno del contenitore televisivo Buona Domenica, del quale Costanzo era anche conduttore. Nel 1988 Maurizio Costanzo iniziò a collaborare con un programma radiofonico, il Taccuino di Maurizio Costanzo, sull’emittente romana Radio Dimensione Suono. Gli anni novanta furono intensi di avvenimenti. Costanzo condusse un talk show dal titolo Dopo cena, su Videolina e continuò il suo Maurizio Costanzo Show. Costanzo si impegnò molto nella lotta alla mafia e ebbe come ospite al suo show il giudice Giovanni Falcone. Dopo l’omicidio di Libero Grassi organizzò una maratona televisiva contro la mafia, anche in collaborazione con la RAI. A causa di questo impegno, il 14 maggio 1993 avvenne un attentato contro la sua auto, mentre in compagnia di Maria De Filippi, sua ultima moglie, stava tornando a casa dopo la puntata del suo programma. Dopo aver diretto il Teatro Ciak di Milano, fondò insieme ad Alessandro Benetton, la Maurizio Costanzo Comunicazione, che si proponeva la consulenza per i personaggi dello star system. Gli anni 2000 furono densi di collaborazioni per Costanzo. Quella con il Messaggero con la rubrica Diario, con Il Romanista, essendo tifoso della Roma, con Gente, Panorama e Il Riformista. Nel 2005 per protesta contro lo sforamento dei programmi di prima serata, chiuse il Maurizio Costanzo Show. Nel 2007 diresse il Teatro Brancaccio di Roma e nel 2010 tornò su Rai 1 con il programma Bontà sua, mutuando il suo Bontà loro e ospitando personaggi dello spettacolo. Dopo varie trasmissioni minori, Maurizio Costanzo tornò in onda con il suo Maurizio Costanzo Show su Rete 4, correva l’anno 2015. Gli ultimi anni di Costanzo furono ugualmente densi di collaborazioni giornalistiche, un continuo andirivieni tra RAI e Mediaset, con partecipazioni con varie radio locali e nazionali. Maurizio Costanzo ci ha lasciato il 24 febbraio del 2023 presso la clinica Paideia di Roma. È stato un giornalista che ha tracciato un solco profondo, ha sperimentato, inventato, osato e pagato spesso in prima persona.