Il marmo nel design sarà al centro della White Carrara che aprirà i battenti venerdì 14 giugno, ma che ormai è già quasi completamente svelata, perché le installazioni sono state tutte collocate nei siti individuati per l’esposizione. E già da questo si possono, facilmente, trarre previsioni sull’accoglienza della manifestazione da parte della città, data la nota vena critico-polemica che contraddistingue i carraresi. Le foto delle opere in mostra nella White Carrara 2024 hanno già invaso i social e, con esse i commenti dei locali, che, in generale si possono considerare quasi tutti orientati positivamente: c’è il marmo (lo shock di annate passate con tutto fuorchè il marmo ha lasciato segni indelebili) e questo piace, le opere sono tante e questo, rispetto all’edizione dello scorso anno, è un buon traguardo raggiunto, il titolo è comprensibile e non astruso come quello del 2023, per cui, si può dire che si partebene e a Carrara, non è affatto una cosa scontata. La manifestazione, nella sua creazione e nei suoi intenti è stata presentata stamani al museo Mudac di Carrara, alla presenza del sindaco Serena Arrighi, dell’assessore alla cultura Gea Dazzi, del curatore artistico di questa edizione Domenico Raimondi, del presidente della Camera di Commercio Walter Tamburini e della dirigente del settore cultura Cinzia Compalati.
Serena Arrighi ha ringraziato tutti gli attori e i collaboratori che hanno dato vita all’edizione 2024 della White Carrara: “La manifestazione – ha detto Arrighi- fa parte delle attività corali a favore territorio che promuoviamo. Ringrazio quindi Carrarafiere, Nausica, la Camera di Commercio, la Fondazione Marmo e la Regione Toscana e in particolare ringrazio il curatore, Domenico Raimondi che è riuscito a fare una grande operazione di sinergia tra le molte realtà del territorio. Con questa White Carrara portiamo in città opere di design che sono state realizzate qui ma che appartengono a dei privati che abbiamo coinvolto. Per noi è un bel risultato perché esalta la natura di Carrara come città del marmo, città del Kow how relativo al marmo e citta Unesco per la lavorazione del marmo”.
L’assessore Gea Dazzi si è unita ai ringraziamenti del sindaco ed ha ricordato: “La coralità è stata fondamentale ed ha coinvolto tutta la città. È stato fatto un grande lavoro insieme a Imm e a tutte le realtà locali che hanno partecipato a questa che è una vera e propria festa della città dedicata al marmo declinato nell’ambito del design, quindi una festa della bellezza come dimostrano le opere disseminate per il centro cittadino”.
Particolarmente soddisfatto della collaborazione con il comune per la White Carrara è stato Walter Tamburini che ha dichiarato: “Come Camera di Commercio ringraziamo per essere stati coinvolti: il marmo è arte, cultura, ma anche una voce legata all’economia sia per le aziende che lo estraggono e lo lavorano, sia per il settore del turismo che richiama. La manifestazione, per tutta l’estate porterà visitatori in vari punti di Carrara, che è una città molto bella da valorizzare ancora di più. Per questo abbiamo aderito dando un importante sostegno economico. Crediamo che la white Carrara possa accendere i riflettori sulla città favorendo ulteriormente il rilancio turistico già in atto. Carrara merita palcoscenici importanti sotto tutti i punti di vista”.
L’idea della White Carrara 2024 è stata spiegata dal curatore Domenico Raimondi che è partito mettendo in evidenza i numeri della manifestazione: “19 installazioni esterni visibili a tutti nel centro storico che daranno la possibilità di vedere oggetti di design in marmo che sono stati realizzati qui, grazie al coinvolgimento di designer e architetti di fama che si sono sempre rivolti alla maestranze carraresi note per la loro eccelenza. 10 spazi interni in cui si potranno vedere oggetti di design di dimensioni più piccole, di uso quotidiano come lampade, librerie e altro. 30 designer, tra i quali ci sono i sette progetti presentati dall’Accademia e realizzati mediante una collaborazione che ha ripercorso la storia del design degli anni ’60 e ’70 per arrivare a lavori realizzati dagli studenti.20 designer di rilevanza nazionale e internazionale che si sono rivolti a Carrara per i loro prodotti perché certi del risultato eccellente garantito da chi lavora il marmo a Carrara. 30 aziende del territorio coinvolte e che abbiano appassionato al progetto andando a cercare tra le casse dei loro magazzini per fare in modo che le opere realizzate qui, ma generalmente subito spedite nei luoghi di mostre o esposizioni senza essere mai nemmeno conosciute dagli abitanti del luogo, possano essere riscoperte dai cittadini”. Raimondi ha citato alcuni fra i grandi designer italiani e internazionali e quattro grandi marchi di design. Alessi, Ceramica Bosa, Martinelli Luce e Antonio Lupi Design che hanno avviato nuove collaborazioni con le aziende locali nell’ambito del progetto White Carrara. La sfida per me è vinta soprattutto dal territorio. Siamo passati dal ‘progettare per’ al ‘progettare con’ per creare un progetto bello insieme. E questo è l’obiettivo più bello della manifestazione.Il design non è un’ opera d’arte e diventa design se è popolare. Deve avvicinare bellezza e concretezza alla gente comune, portare bla ellezza alla portata di tutti, facilitare la vita quotidiana portando bellezza”. La dirigente Compalati ha poi introdotto le due mostre din arti visiveche si terranno al Mudac, entrambe di arti visive: “Direzioni” di Paolo Cavinato e “Alle Montagne” di Gabriele Landi, nelle quali ci sono elementi che hanno assonanze con il linguaggio del design.
White Carrara è promossa e prodotta dal Comune di Carrara in collaborazione con Internazionale Marmi e Macchine CarraraFiere SpA e Nausicaa SpA, in compartecipazione con la Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, con il patrocinio di Regione Toscana e il contributo di Fondazione Marmo.
Design is back sarà l’occasione per rendere omaggio a pezzi fondamentali della storia del design italiano – il cavatappi Anna G., il tavolo con sedute Tree Table + Rabbit Chair, il pouf Soul, tra gli altri – ma anche per presentare nuove produzioni in marmo fuori scala, come il bollitore della collezione Plissè di Michele De Lucchi e il panda Bernardo della designer Elena Salmistraro, ed eccellenze del territorio, come il tavolo Gomitolo e i lavabi Introverso e Pixel di Paolo Ulian.
La scultura Anna G. è stata realizzata in esemplare unico in marmo statuario venato dalla Sa.Ge.Van. come omaggio in occasione del ventesimo anniversario del cavatappi omonimo, disegnato da Alessandro Mendini per Alessi nel 1994. Dieci anni dopo, l’iconica Anna G. in marmo viene nuovamente presentata al pubblico per White Carrara.
Progettato da Stefano Giovannoni e realizzato da Robot City nel 2014 per il Salone del Mobile, Tree Table + Rabbit Chair è un’installazione in marmo composta da tavolo fitomorfo e sedute zoomorfe a forma di conigli. Unendo dimensione ludico-narrativa, ergonomia e funzionalità, Tree Table + Rabbit Chair nel tempo si sono trasformati in una famiglia di prodotti Qeeboo di forte comunicazione mediatica.
Soul è un pouf-scultura in marmo statuarietto dalle inedite linee fluide. Concepito dall’architetto Simone Micheli e realizzato da Sa.Ge.Van. nel 2023, esalta l’essenza della materia millenaria attraverso forme morbide e inaspettate.
Grazie alla sinergia tra Alessi, Franchi Umberto Marmi e Angeloni Marble studio, viene celebrata la collezione Plissè, disegnata da Michele De Lucchi, attraverso la proposta di un oggetto contemporaneo dalle radici lontane. Un grande bollitore in marmo, scultoreo eppure leggerissimo, capace di restituire il dinamismo delle vesti plissettate degli anni Cinquanta e Sessanta.
Per White Carrara 2024, Elena Salmistraro e la famiglia Barattini, attraverso Studi d’Arte Carrara, realizzeranno Bernardo nel pregiato marmo bianco della Cave Michelangelo. Bernardo è un panda, disegnato nel 2020 e prodotto da Bosa Ceramiche, simbolo di tutte le specie a rischio estinzione. Un eroe dei nostri tempi pronto a combattere per difendere tutti gli altri animali ricordando a noi, esseri umani, quanto è vitale la salvezza del nostro pianeta.
L’affetto per la propria città porta, infine, Paolo Ulian ad esporre per White Carrara 2024 il tavolo Gomitolo, prodotto da Bufalini Marmi attraverso la lavorazione concentrica di un’unica lastra che permette di ridurre al minimo la quantità di scarti, e Introverso e Pixel, due lavabi cilindrici disegnati per Antonio Lupi Design, che attraverso l’intervento dell’uomo svelano forme uniche e irripetibili. La tecnica della sbozzatura, solitamente utilizzata per le sculture, consente al designer di spogliare e svelare la forma e l’anima degli oggetti.
Tra gli oggetti più piccoli, esposti nelle vetrine, ma anche in fondi sfitti, in un’ottica di rigenerazione urbana, si segnalano le otto lampade/sculture del progetto Luci di Cava, ideate da 8 designer di prestigio internazionale grazie all’assistenza tecnica di Martinelli Luce e al supporto di FIDI – Florence Institute of Design International, la collezione del design storico Up&Up di Upgroup e la collezione La Casa di Pietra di Gumdesign.
White Carrara 2024 avrà anche un Circuito Off, grazie alla partecipazione degli artisti, dei laboratori e delle gallerie d’arte del territorio, che animeranno il centro storico con esposizioni ed eventi collaterali alla manifestazione. «Crediamo nella cultura del progetto come pratica collettiva, in cui idee, abilità e realtà diverse si incontrano e si mescolano, mettendo a disposizione strumenti e qualità di cui ogni progetto ha bisogno», sottolinea Raimondi. «Abbiamo costruito White Carrara 2024 con le preziose forze artigianali, artistiche, culturali e imprenditoriali di una comunità e i tesori di un territorio: è davvero un’esperienza collettiva, fondata sulla responsabilità e la generosità del condividere ciò che Carrara è in grado di fare. La condivisione rende una comunità più forte, coesa, orgogliosa e la rende coraggiosa, forte e flessibile di fronte alle difficoltà. Questa è la White che abbiamo costruito insieme, con passione e determinazione».
In previsione di White Carrara 2024, l’Accademia di Belle Arti di Carrara ha coinvolto i propri studenti nel recupero della memoria del design a Carrara, che in un passato recente ha visto Santini, Munari, Coppola e Mangiarotti in veste di docenti. Il ciclo di incontri dal titolo Design: tra natura e bellezza, il fascino del marmo rivolto agli studenti del corso di design e scultura ha avviato un percorso creativo che si è concluso con la realizzazione di alcuni progetti di product design dedicati al marmo.Sono previsti speciali appuntamenti rivolti alla cittadinanza e al pubblico: visite guidate ai laboratori artistici e nelle aziende del lapideo in collaborazione con Carrara Studi Aperti, escursioni alle cave, attività per i più piccoli, appuntamenti musicali e iniziative enogastronomiche con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e i produttori locali. White Carrara è l’occasione per promuovere le eccellenze del territorio e confermare la vocazione di Carrara quale Città Creativa Unesco, attraverso un’iniziativa che punta a raccontare il “paesaggio” del marmo, la storia di una comunità e l’identità dei luoghi. White Carrara 2024 è firmata Domenico Raimondi – thesignlab, laboratorio di creativi e designer che operano nel campo progettuale e visivo. Art director e designer, Raimondi ha completato gli studi tecnici presso l’Istituto Europeo di Design di Torino. La sua formazione comprende un master in landscape design diretto dal Centro Ricerche IED di Milano nonché importanti esperienze progettuali internazionali inerenti l’exhibith design, la progettazione di eventi e la comunicazione. Fondatore del laboratorio creativo che porta il suo nome attivo a Lucca e a Torino, opera nel campo progettuale e visivo con particolare riferimento a progetti e organizzazione di interior design residenziale, commerciale, espositivo e museale. Da sempre al fianco di istituzioni e aziende leader nella realizzazione di soluzioni allestitive e di comunicazione attraverso dirette sinergie con gli uffici marketing, visual e brand promotion.