Illustrazione di Giorgia Parenti

 Che desolazione, la bimba piange, ha la pancia vuota, la razione del mese è finita. Da quando c’è stata l’esplosione, muoversi è diventato ancora più difficile. Prima svegliandomi di buon ora, potevo arrivare, in due ore, a piedi, al paese. Lì c’è sempre qualche anima buona che mi dà una manciata di riso o un pezzo di pane. Da quando è iniziata la guerra, tutto si è modificato in modo lento e inesorabile, fino a diventare normalità. Riconosco la mia magrezza, osservando il corpo smunto di Theo, ma ho deciso che sopravviveremo.

In quel momento  vedo una macchia rossa fra i rovi: le fragole che avevo piantato il 22 febbraio.