Illustrazione di Giorgia Parenti

 Le piaceva guardarlo: aveva il volto butterato e lei si perdeva in quella geometria di cicatrici, mentre lui raccontava storie fantastiche. A volte, però, la sua voce diventava stridula e il suo sorriso si apriva a mostrare i denti gialli e i canini appuntiti in un’espressione da bambina capricciosa e petulante.

Aveva deciso che quello sarebbe stato il momento giusto per piantargli la pallottola d’argento nel cuore. Un attimo di esitazione, un accenno di compassione per l’amore che le batteva nella pancia. Il tempo di mettere la mano alla pistola e lui stava già affondando i denti nella sua giugulare.