Tre importanti serate divulgative sulle stelle e sulla robotica al Museo Galileo di Firenze, storico palazzo sul lungarno e scrigno prezioso di antichi strumenti scientifici dalle collezioni dei Medici e dei Lorena. “Una serie di attività di ricerca e di divulgazione con l‘intento di valorizzare il contributo che le donne hanno apportato alla ricerca scientifica dal Rinascimento ai nostri giorni.” queste le parole della curatrice degli incontri Natacha Fabbri. “Al dibattito contemporaneo sono dedicati i tre incontri “Protagoniste della scienza”, che vedono la partecipazione di ricercatrici di fama internazionale e direttrici di alcuni dei maggiori centri europei nell’ambito dell’astrofisica, della micro-biorobotica e della space economy”.
Il primo incontro ha avuto luogo martedì 13 giugno ed è stato un dialogo tra Sofia Randloch e Marcella Marconi. Prime direttrici donne dei loro osservatori, rispettivamente Arcetri e Capodimonte, hanno parlato al pubblico del ruolo delle studiose donne nella ricerca astrofisica, ricordando prima il passato in cui erano relegate al ruolo di mere calcolatrici o catalogatrici, illustrando poi i progressi fatti, presentando al pubblico le astrofisiche celebri della storia e successivamente analizzando le buone prospettive delle ricercatrici del domani. A tal proposito, hanno iniziato la conferenza mostrando due foto: una ritrae il gruppo di studiosi partecipanti al trentanovesimo congresso del 1939 della Società astronomica americana, si può osservare come il gruppo sia formato quasi esclusivamente da uomini. Nel secondo scatto il numero di scienziate è decisamente aumentato: siamo nel 2019 in occasione de “Le giornate dell’istituto di astrofisica”. Durante l’incontro al Museo Galileo è stata ricordata naturalmente Margherita Hack, la celebre astrofisica italiana e anche Annie Jump Cannon, prima donna dirigente dell’American Astronomical Society, il cui lavoro di catalogazione fu utile nello sviluppo dell’attuale classificazione stellare e che riuscì ad ottenere la cattedra ad Harvard solo nel 1938, poco prima della sua morte.
Martedì 20 sarà possibile assistere, previa prenotazione, a “Spazio, esercizi di futuro“, secondo incontro dedicato alle sfide che lo spazio ci prospetta, in termini di possibilità di accesso a internet su scala globale grazie a megacostellazioni di satelliti, di approvigionamento di metalli di valore, di escursioni “fuori atmosfera” e di “schermi” tra la terra e il sole per abbassare la temperatura del pianeta. Ne parlerà al pubblico Simonetta Di Pippo, direttrice dello Space Economy Evolution Lab (SEE Lab), SDA Bocconi School of Management, già direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico (UNOOSA). La biorobotica sarà il tema del terzo incontro, martedì 27. Grazie a Barbara Mazzolai, direttrice del Laboratorio di Robotica Soft Bioispirata, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il pubblico intervenuto potrà apprendere del primo robot “Plantoide“, creato proprio dalla studiosa e ispirato alle piante, che, come le radici, si muove nel suolo e lo fa crescendo. Strato dopo strato è il robot che crea il suo corpo, autonomo, che, seguendo stimoli ambientali come gravità, umidità, sostanze chimiche va alla ricerca di sostanze di interesse, di pregio o di potenziale tossicità.
L’ingresso è libero. Gli incontri si svolgeranno in presenza (con prenotazione obbligatoria: 055 265311, info@museogalileo.it) e online sul canale YouTube del Museo Galileo