Oggi, martedì 4 Aprile, è l’anniversario della nascita di uno scultore carrarese che si fregiava di essere “A NIUNO SECONDO“. Così, infatti, recita testualmente la targa marmorea posta sulla facciata di quella che fu la casa avìta (ovverosia ereditata dagli avi) di Carlo Finelli, al civico 25 della via di Carrara che porta il suo stesso nome. Una casa d’artista, non solo perchè effettivamente lo fu, ma anche per il gran numero di massime che compaiono sulla bianca parete che incornicia la porta d’ingresso. Si parte dalla citazione di Giordano Bruno “DEUS SUPER ONIA”, cioè “DIO AL DI SOPRA DI TUTTO” (la dizione corretta sarebbe “OMNIA”, ma erano errori piuttosto frequenti, sulle epigrafi del passato). Tale brocardo latino sta a significare come, secondo il filosofo posto al rogo dal papato nel 1600, il mondo sia espressione di Dio, ma ciò non significa che Dio sia tutto solo nel mondo. Del Dio che non si è oggettificato nel mondo non si può parlare, poiché inconoscibile. Come filosofi si può conoscere solo ciò che Dio ha messo di sé nel mondo. Ed è significativo che questa citazione compaia proprio sulla casa di uno scultore e, nello specifico, di uno scultore come Finelli: Giordano Bruno diceva infatti che il rapporto tra Dio e il mondo è il rapporto tra scultore e statua: essendo essa effetto dello scultore, nel conoscere la statua si conosce, in qualche misura, anche lo scultore, perché nella statua ci mette una parte di sé. Ma non si può conoscere direttamente l’autore nella sua pienezza. Dunque rimane una parte inconoscibile, di cui non ci si può occupare.
Ed, infatti, il Finelli fu artista per certi aspetti unico: talmente severo con sè stesso da aver distrutto o fatto distruggere gran parte delle sue opere o dei bozzetti delle stesse, perchè non lo soddisfacevano. Quindi, a conti fatti, era egli uno scultore del quale possiamo conoscere il poco che è giunto nei musei, ma di cui rimane un lato totalmente ignoto, oscuro e non conoscibile, che l’artista ha voluto portare per sempre con sè nell’Aldilà.
Si continua con la scritta subito sottostante, tratta dal libro biblico dei Proverbi: “INITIUM SAPIENTIAE EST TIMOR DOMINI”, vale a dire: “L’INIZIO DELLA SAPIENZA È IL TIMORE DI DIO”.
È, quest’ultima, una formula spesso usata in passato nei conflitti tra scienza e fede, per ribadire la superiorità della seconda sulla prima. Ma, permettetemi di osservare come, detto da uno che si proclamava “A NIUNO SECONDO” (quindi, per certi versi, una sorta di “Dio della Scultura”), anche se, distruggendo di continuo le proprie stesse opere, non doveva avere poi molta fiducia (o fede) in sè stesso, questa massima appaia quantomeno stridente e fuori luogo😅.
Concludiamo con la frase posta immediatamente sopra la porta d’ingresso, la più misteriosa di quelle elencate, scritta non in latino, ma in volgare: “DE TUTTE LE COSE AVARITIA HE NOIOSA, SALVO DEL TEMPO CHE SEMPRE GRATIOSA”.
Ecco. Qualunque cosa significhi quest’ultima sortita, quel che mi preme sottolineare ha dell’incredibile. In un’epoca storica, la nostra, in cui qualsiasi informazione è a portata di click ed in un solo istante si riesce a sapere tutto riguardo tutto e riguardo tutti, questa frase (vi invito a provare a cercarla, se non ci credete) non risulta da nessuna parte e, anche mandando su di giri qualunque motore di ricerca internettiano, non c’è modo di sapere chi l’abbia detta, chi l’abbia scritta o da dove sia stata estratta. Forse è stato lo stesso Carlo Finelli o qualche suo antenato ad inventarla? Chissà chi lo sa….. Ad ogni modo, Buon Compleanno, Carlo…..A 241 anni dalla tua nascita, dimostri di essere, ancora oggi, “A NIUNO SECONDO”🎂😅.


