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Diari Toscani

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Elena Sofia Ricci: dal comico al drammatico come solo i migliori

DiPierluigi Califano

Gen 14, 2023

La pellicola che ha donato uno dei tre David di Donatello ad Elena Sofia Ricci, si chiama: Ne parliamo lunedì. È la frase che si pronuncia di solito quando si vuol posporre una questione spinosa da risolvere.

Elena Sofia Barucchieri che ha preso il cognome da sua madre, Elena Ricci Poccetto, è nata a Firenze il 29 marzo del 1962. La passione per il teatro, la recitazione scorre nelle sue vene fin da bambina. Ha esordito in teatro da giovanissima. Il suo mentore è stato Mario Scaccia: La scuola delle mogli di Moliere, è stato l’esordio sulle tavole del palcoscenico. Mentre studiava chitarra classica e danza classica e contemporanea, mise alla prova le sue abilità di attrice.

Nel 1983, la pellicola: Zero in condotta, diretta da Giuliano Carmineo, raccontava i sogni e le paure degli adolescenti. Venne notata da Pupi Avati, che la chiamò per recitare il ruolo della moglie del banchiere nel film Impiegati. Si trattava di un film crudo sui rapporti lavorativi e umani in un istituto di credito finanziario bolognese. Elena Sofia Ricci vinse il Globo d’oro quale attrice rivelazione per la sua interpretazione. Si trasferì a Roma e iniziò a dividersi tra cinema e serie televisive. Riuscì a farlo in quanto la sua recitazione può ricoprire ruoli sia drammatici, sia comici. Elena Sofia Ricci è in grado di spaziare nel pentagramma del cinema come poche altre attrici della sua generazione. Elena Sofia Ricci alternò cinema tornando a recitare con Pupi Avati e nello stesso anno con Carlo Verdone, nella pellicola: Io e mia sorella, per la quale vinse il David di Donatello come migliore attrice non protagonista, e teatro con Il Bugiardo di Carlo Goldoni.

Di particolare spessore la serie televisiva, I trentasei gradini. Il suo accento toscano e la spiccata espressività riuscirono ad aprirle le porte della commedia, sia cinematografica che televisiva. Nel film: E quando lei morì fu lutto nazionale, Elena Sofia Ricci sembra passeggiare lieve su un campo minato che è quello dei sentimenti. Tornò in televisione con: Il segno del comando, remake dello sceneggiato del 1971 con Ugo Pagliai e Carla Gravina. Il già citato, Ne parliamo lunedì, Stefano Quantestorie di Maurizio Nichetti, In nome del popolo sovrano di Luigi Magni: solo per citare qualche pellicola in cui ha recitato tra gli anni ottanta e novanta. In Caro maestro, la serie televisiva in cui recitava accanto a Marco Columbro, riuscì a donare al suo personaggio quella leggerezza che non è superficialità, come scrisse Italo Calvino.

Il nuovo millennio ha visto Elena Sofia Ricci protagonista di serie televisive che hanno messo alla prova il suo eclettismo. Ha recitato in Orgoglio, uno sceneggiato sentimental-drammatico ambientato agli inizi del 1900. È stata la frizzante moglie di Claudio Amendola nei Cesaroni, che racconta di uno spaccato della periferia romana, ormai è saldata alla città. In teatro si è divertita a giocare lievemente con i sentimenti nella commedia di Giuseppe Patroni Griffi, Metti una sera a cena. Il pranzo della domenica di Carlo Vanzina, Mine Vaganti e Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek, l’hanno portata alla ribalta della filmografia italiana. Ha vestito i panni di Francesca Morvillo nello sceneggiato: Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò cosa nostra.

Nel 2011 Elena Sofia Ricci ha smesso i panni della moglie di Amendola e ha decretato la fine dei Cesaroni ed ha iniziato a vestire quelli di Suor Angela nella serie televisiva: Che Dio ci aiuti. È una delle serie più longeve, ancora in corso nell’attuale stagione televisiva. Il suo successo è basato sul rassicurante surrogato di famiglia allargata in chiave ecclesiale. Un manifesto di inclusione e comprensione per ogni sfumatura della vita.

Nel 2018 ha vinto, nuovamente, il David di Donatella con la pellicola: Loro, diretta da Paolo Sorrentino. Ha interpretato lo scomodo ruolo di Veronica Lario nel racconto del tramonto berlusconiano fatto dal regista napoletano. È tornata in televisione con la serie: Vivi e lascia vivere, il racconto di una donna forte che si trova a far fronte alle inattese difficoltà di un’esistenza, che, fino a quel momento, era serena. È una storia di riscatto e forza di volontà, la declinazione del motto latino: per aspera ad astra. Attualmente Elena Sofia Ricci è impegnata in teatro con la commedia: La dolce ala della giovinezza di Pier Luigi Pizzi. È nelle sale cinematografiche con il film di Paolo Genovese: Supereroi. Interpreta la contessa Mirtilla nella serie televisiva: Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek. Vive a Roma con le due figlie avute da Pino Quartullo e da Stefano Mainetti. Si può considerare una delle migliori attrici della sua generazione, in grado di ricoprire molteplici ruoli, restando sempre credibile.