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Diari Toscani

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L’uomo delle cinque P: Pier Paolo Pasolini professore poeta

DiSilvia Meacci

Set 15, 2022

Sulle splendide colline fiesolane, a Montebeni, sarà visitabile fino al 30 settembre la mostra “L’uomo dalle cinque P“, un’esposizione di dipinti e una preziosa video-intervista dedicate a Pier Paolo Pasolini, professore, poeta.

L’artista è la friulana Paola Facchina, storica dell’arte, curatrice di mostre d’arte contemporanea, illustratrice di guide per Firenze Musei e video-maker che ha compiuto un vero atto d’amore, di riscoperta e di riconoscenza verso Pasolini in occasione del centenario della sua nascita.

Ognuno di noi ha in sé il proprio Pasolini” ha affermato e con la sua arte ha voluto così ricordare e valorizzare il maestro che ha sempre convissuto in lei. In primis il poeta e poi l’insegnante.

In esposizione circa quindici ritratti di Pasolini. I dipinti sono espressivi e denotano, oltre alla grande maestria, l’urgenza, la devozione. Con carboncino, gessetti ad olio e acrilico Paola Facchina ha dato vita alla fisionomia del Pier Paolo noto a tutti, viso scarno, enigmatico, labbra fini, raramente piegate in un sorriso. Tratti neri, forti con scritte pulsanti o talvolta puntature di colore rosso, come a correggere o piuttosto a sottolineare. Come afferma Paola,  “L’etimologia di “ritrarre” è “retrahĕre, tirare indietro. Nel ritrarre vi è infatti il tentativo di riportare a noi, di far rivivere oggi quella luce profetica pasoliniana”.

Molto suggestivo il ritratto su tavola lignea “La ciera cialda e scura” (“La terra calda e scura”) a cui l’artista  ha voluto aggiungere fisicamente la madre terra friulana  quasi a rendere un omaggio intriso di concretezza. La stessa terra rurale e contadina da cui veniva Pasolini e che formò il suo occhio sempre teso verso gli ultimi in una società della quale denigrava le ingiustizie.

Il video realizzato da Paola Facchina è un’intervista, trapuntata da foto d’epoca e citazioni scritte, agli allievi di Pasolini allorché fu professore in Friuli dal 1947 al 1949. È un video che conferma l’unicità di Pasolini. Non solo un talento versatile che si espresse nel cinema, nella pittura, nella traduzione, nella narrativa. Anche nell’insegnamento era un uomo dotato di genio e voglia di trasmettere. Gli ultraottantenni ex studenti di Valvasone ci regalano la gioia del ricordo. Aneddoti spassosi che dipingono un professore dedito ma non convenzionale. Professore di lettere, motivatore, guida, regista. Un ammaliatore.

È da ricordare che già nel 1942 Pasolini aveva organizzato a Versuta, minuscola località friulana, una libera scuola per i ragazzi del posto, dato che per la guerra non potevano seguire le lezioni della scuola pubblica. Insegnava in una stanzina o all’aperto in un “casel” o ripulendo e riportando alla luce gli affreschi delle chiesette locali. Un vero antesignano di Don Milani. E successivamente insegnò anche a Ciampino. Aveva tanto a cuore il tema dell’educazione scolastica che espresse con vigore le sue idee innovatrici e ancora attuali (per esempio: “Il fine ultimo della scuola è creare cultura” o “Le antologie vanno abolite per essere sostituite da materiali vivi e locali”) in quattro articoli usciti su “Il Mattino del Popolo” tra il 1947 e il 1948.

Nella conferenza di presentazione, Paola Facchina ha spiegato il suo essersi sentita quasi in dovere di ringraziare Pasolini. Attraverso le poesie in friulano del maestro lei ha infatti potuto riconciliarsi con la sua lingua madre che da ragazzina avvertiva come idioma rozzo, “da contadini”, un dialetto che l’aveva penalizzata in alcune circostanze e di cui non sentiva più la dolcezza o la valenza. Per l’occasione l’artista, con palpabile coinvolgimento, ha letto la poesia “Ciera lontana” (“Terra lontana”) affascinando il pubblico anche per la delicatezza e la musicalitã del dialetto.

Ciera lontana

MI volti viers la ciampana
muarta ch’a cianta cussì:
“Jo i vif ta la ciera lontana
da la vita ch’a no è pì”

Amòur di na ciera lontana
par te il còur al mi dòul.

No vue scoltà la ciampana
viva ch’a cianta cussì:
“Jo i mòur ta la ciera lontana
da la muàrt ch’a no è pì”
Amòur di na ciera lontana
par te il còur al mi dòul…

La mostra “L’uomo delle cinque P”, promossa dall’associazione “I libri di Mompracem”, è visitabile alla Casa del Popolo Montebeni “La Montanina” via di Montebeni, 5 – Fiesole. E-mail: circololamontanina@gmail.com

© Foto di Silvia Meacci