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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Celebrazione delle donne del 7 luglio 1944 a Carrara: prima uscita ufficiale della neosindaca Serena Arrighi

DiVinicia Tesconi

Lug 7, 2022

Molto emozionata, come ha riconosciuto lei stessa, la nuova sindaca di Carrara, Serena Arrighi, ha preso parte alla celebrazione del ricordo delle donne carraresi che il 7 luglio del 1944 si opposero all’ordine del comando tedesco di evacuare la città. La sindaca Arrighi ha letto il suo intervento, tradendo spesso commozione e autentica partecipazione in quella che è stata la sua prima uscita pubblica ufficiale da prima cittadina. “È un grande onore, per me, cominciare il mio percorso da sindaca con questo evento. Questa piazza venne restaurata e inaugurata da un’altra sindaca della città, Emilia Fazzi Contigli, che voglio assolutamente ricordare oggi. Le donne del 7 luglio ’44 hanno aperto la strada, non solo, all’entrata delle donne nella società, ma anche alla nascita di nuove forme di coscienza di genere che si concretizzeranno nell’esperienza del primo femminismo agli inizi degli anni ’70. Le donne del 7 luglio erano femministe ancor prima di saperlo: insorsero in tante segnando l’inizio della vera resistenza. In 5 giorni queste donne costanti, coraggiose e solidali tra loro riuscirono nell’intento di non abbandonare la città al nemico”.
La sindaca ha ricordato Francesca Rolla, a cui dedicato il murale che insiste sulla piazza in ricordo della rivolta delle donne del 7 luglio ed ha ribadito il suo impegno a celebrare la ricorrenza delle donne del 7 luglio per tutto l’anno per comunicarla come patrimonio storico da passare alle nuove generazioni. Infine ha ricollegato il messaggio del murale: “Non abbandonare la città”, al programma e al suo personale impegno preso in campagna elettorale per la città. La cerimonia, nella quale è stata deposta anche una corona di fiori in ricordo delle donne del 7 luglio, è stata introdotta dalla banda cittadina che ha suonato O bella ciao e il canto popolare russo Katiuscia, ed ha visto gli interventi del presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, della sindaca di Fosdinovo Camilla Bianchi, della presidente dell’ANPI di Carrara, Almarella Binelli e di Daniele Canali. Toccante e significativo il ricordo di Nando Sanguinetti, colonna portante dell’ANPI carrarese e, soprattutto, testimone oculare del 7 luglio 1944: “Io c’ero – ha esordito Nando Sanguinettiero un ragazzino di nove anni e ero al seguito di mia madre, qui tra le donne che si ribellarono e anche con quelle che nel successivo lungo inverno, si avventurarono a piedi fino a Parma in cerca di cibo. Erano viaggi lunghi anche 15 giorni e molto pericolosi. In uno di questi ci trovammo coinvolti in uno scontro a fuoco tra tedeschi e partigiani e io rimasi ferito. Venni curato dai tedeschi che mi fecero anche una trasfusione. Venimmo anche imprigionati a Forte Bastione e io fui interrogato due volte al giorno anche se ero un bambino, e comunque venni trattato bene. Mio fratello Lazzaro era sui monti coi partigiani e venne ucciso pochi giorni dopo la liberazione. Io voglio ricordare a tutti che la Resistenza fu un fenomeno complesso: non fu la storia di eroi o eroine ma furono le azioni di gente normale che metteva in atto la resistenza di un’umanità sofferente”.

© Foto di Vinicia Tesconi