• Gio. Apr 25th, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

A Massa una targa in memoria dei fratelli Piccirilli: l’omaggio di Franco Frediani

DiDiari Toscani

Mag 10, 2022

Furono gli autori di opere celeberrime a livello internazionale come le statue di Abraham Lincoln a Washington e a New York, il Maine memorial in Central Park, i leoni all’ingresso della Public library, solo per citarne alcune. Erano una famiglia di sei fratelli, tutti scultori, originari di Massa che portarono la loro arte ai massimi livelli in America. Per celebrare la loro memoria, lo storico e scrittore massese Franco Frediani, ha predisposto una targa marmorea che verrà scoperta in via Beatrice a Massa, al civico 60, lunedì 16 maggio alle ore 10.30, il giorno in cui ricorrono i 156 anni dalla nascita di Attilio Piccirilli, il più celebre dei sei fratelli.

Attilio era il secondogenito – spiega Franco Frediani gli altri si chiamavano Getulio, Furio, Ferruccio, Masaniello e Orazio. Il padre, Giuseppe Piccirilli, era uno scultore che, in gioventù, si era trasferito a Massa da Roma, per unirsi ai garibaldini volontari nella terza guerra di indipendenza. Al ritorno dalla guerra, Giuseppe apre in città un piccolo laboratorio di scultura e sposa Barbara Giorgi, la figlia del locandiere di via Beatrice, presso il quale aveva trovato alloggio. Nel laboratorio del padre Attilio apprese i primi rudimenti della scultura e all’età di 14 anni, venne inviato a Roma dal padre, che ne aveva intuito le capacità, per frequentare la prestigiosa Accademia di San Luca, sebbene questo imponesse alla famiglia grandi sacrifici. A Roma, Attilio ebbe modo di far valere le proprie capacità, tali da essere considerato l’allievo più promettente della scuola. Al termine del corso di studi, Attilio rientrò in seno alla famiglia a Massa e realizzò la sua prima opera nel laboratorio del padre. Si trattava di un angelo destinato al sarcofago della tomba dei Conti Guerra nel cimitero del Mirteto, la cui realizzazione comportò il superamento delle difficoltà legate all’uso di una modella nuda”. La storia dei Piccirilli è appena all’inizio, secondo il racconto di Frediani: “Siamo nel 1885 e Attilio ha 19 anni. Il fratello Ferruccio era da poco emigrato in Egitto, mentre Furio, si era trasferito a Londra dove cominciò ad avere grande successo, tanto da richiamare Attilio e il resto della famiglia a raggiungerlo cosa che avviene nel dicembre del 1887. Nel frattempo, Ferruccio dall’Egitto si era trasferito a New York, una meta ambita perché prometteva facili guadagni. A Londra, Attilio e Furio restarono ben poco: il sogno americano aveva contagiato anche loro tanto che, all’insaputa di Ferruccio, decisero di partire per New York dove sbarcarono nell’aprile dell’88. Dopo poco tutta la famiglia li raggiungerà e così riuniti i fratelli affittarono un grande stabile sulla 55^ strada nell’est river. Da lì iniziò l’avventura americana che li portò ad essere gli scultori più famosi, ricercati e bravi di tutti gli Stati Uniti”.
Frediani ha aggiunto anche alcuni “gossip” del tempo secondo i quali, per i leoni realizzati per l’ingresso alla Public Library di New York sulla Fifth Avenue, i Piccirilli si sarebbero ispirati ai leoni di piazza degli Aranci a Massa. “In realtà – conclude Fredianii fratelli Piccirilli si “limitarono” a scolpire i due leoni. I felini furono infatti ideati e disegnati dallo scultore Edward Clark Potter (1857-1923), uno tra i migliori scultori americani in soggetti animali, che per i leoni prese a modello quelli dello zoo del Bronx. Nessun collegamento quindi con Massa anche se il richiamo poteva essere suggestivo. I Leoni in questione, Patience and Fortitude, realizzati nel 1911, furono così chiamati dal sindaco di New York, Fiorello La Guardia”.