La ripartenza dopo il lungo stop della pandemia è stata contraddistinta, per diverse realtà sportive, dalla scelta di collaborazioni per affrontare meglio i segni lasciati da quasi due anni di inattività. È quanto è successo alla storica squadra di calcio giovanile A.S.D. San Vitale Candia che ha unito il suo percorso con la squadra di calcio a cinque, Città di Massa C5, che milita nel campionato di A2. La fusione ha compreso anche la società di calcio giovanile del Marina di Massa, ma la collaborazione con quest’ultima partirà dal campionato 2022-2023.
“Ogni società ha mantenuto il suo nome anche se alcuni percorsi nelle fasce giovanili sono in comune e ci sono bambini tesserati in entrambe le società” ha spiegato a Diari Toscani, Mario Briglia, ex giocatore della squadra che militava in terza categoria negli anni ‘90 e che oggi ricopre il ruolo di segretario.
“La squadra del San Vitale è una delle più antiche nell’ambito del mondo del calcio giovanile, essendo nata nel 1969 – ha precisato Mario Briglia –. Attualmente abbiamo otto squadre che vanno dalla categoria Piccoli amici, i bambini di cinque anni; fino agli under 14, che fanno il campionato provinciale Giovanissimi. E poi, ovviamente c’è la prima squadra che milita in terza categoria”.
La fusione con il Città di Massa C5 è nata, secondo quanto ha riferito Briglia, con l’intento di dare un proposta in più ai ragazzi della città per ampliare l’orizzonte sportivo anche verso il calcio a cinque (noto come calcetto), che ha una base tecnica molto rigorosa e assai affine a quella del calcio a 11, ma che non è così diffuso tra i bambini.
“Vorremmo ampliare l’offerta sportiva per i nostri tesserati – ha aggiunto Briglia – mantenendo sempre centrali i nostri obiettivi che sono quelli di far crescere tecnicamente i ragazzi. Il calcetto giovanile esiste già da diversi anni, ma continua ad essere poco conosciuto, se non come una sorta di ripiego a fine carriera di atleti che hanno giocato il calcio a 11”.
Il San Vitale ha una lunga storia come scuola calcio, ma, per circa una decina d’anni, al ricambio tra la prima generazione di dirigenti e la nuova, ha praticamente interrotto la sua attività, mantenendo solo la prima squadra. Sette anni fa, tuttavia, proprio alcuni dei giocatori di quella squadra hanno deciso di riportare il San Vitale alla sua mission originaria, cioè quella della formazione di piccoli calciatori. La squadra ha come presidente Danilo Lorieri, figlio e nipote dei fondatori della società e storici presidenti, e come direttore sportivo, Michele Goracci, che gioca e si allena in un campo privato via Remola a Massa di proprietà della famiglia Lorieri e da sempre messo a disposizione della squadra. L’impianto sportivo dispone di un campo a 11 e di uno a nove, e sono in fase di ultimazione i lavori per un ulteriore campo a nove, su cui distribuire le squadre delle varie annate.
La tendenza comune a moltissime società di calcio giovanile della ricerca spasmodica del campione, privilegiando così i bambini apparentemente più dotati, non è la pratica attuata dalla dirigenza del San Vitale: “Quando io, Lorieri e Goracci, che eravamo compagni di squadra nel San Vitale – ha chiarito Briglia – abbiamo deciso di riaprire il settore giovanile lo abbiamo fatto con l’intento di far giocare proprio i bambini considerati “scarsi”, quelli, cioè, che non avrebbero giocato mai. Il criterio che abbiamo scelto per le squadre giovanili è quello della valutazione dell’impegno e della costanza messa negli allenamenti e comunque, pur avendo spesso il doppio dei bambini richiesti per le partite, cerchiamo di farli giocare tutti. Il nostro obiettivo non è il risultato, ma la crescita sportiva del bambino”.
© Foto per gentile concessione di Mario Braglia.
