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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Carrara: i marmi della Farmacia Biso

DiPaolo Camaiora

Ott 6, 2021

La Farmacia della Famiglia Biso a Carrara è una delle farmacie storiche caratterizzata esternamente dalla sua grande insegna posta sulla facciata dell’edificio che la ospita.

L’insegna, diuturna ed eterna, è realizzata con il marmo, il materiale lapideo con il quale la città si è identificata nel mondo.

Presenta i caratteri tipici utilizzati a cavallo tra la prima metà degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta, realizzati in marmo Bardiglio, finemente lavorati a mano, così come di marmo Bardiglio sono realizzati gli elementi architettonici decorativi semicircolari con capitelli e chiave di chiusura con doppia scanalatura. Oltre al rivestimento di fondo, costituito da elementi rettangolari di marmo Bianco Venatino, spicca il fondo dell’insegna costituito da pannelli di marmo Pavonazzo disposto a macchia aperta, caratterizzato da quella splendida vena ferrosa che ne caratterizza la cromia.

Ma il pezzo forte è nel caduceo posto sopra il rosone bronzeo: il simbolo dei farmacisti. I due serpenti di Esculapio sono finemente realizzati in marmo Verde Issoire in due elementi unici, che sembrano abbeverarsi nella coppa centrale dopo essersi avvolti nel bastone orizzontale, elementi questi ultimi realizzati in marmo Bardiglio. Tutte le superfici dei marmi sono a finitura levigata.

Di infinita eleganza poi, sono i riquadri delle porte di legno, di accesso alla farmacia, contraddistinte ed impreziosite da lastre di Breccia della Versilia.

Questi dettagli storici e materici molto importanti, in quanto muti testimoni della sapiente capacità di un tempo di coniugare i materiali lapidei e accostarli con perizia ed eleganza, fanno parte del censimento e della catalogazione di tutti i marmi e pietre presenti nella parte storica di Carrara, realizzata attraverso la sinergia della rivista internazionale L’Informatore del Marmista e la Startup Marmorosso. Al censimento e catalogazione ha partecipato con il suo prezioso contributo il Geologo Sergio Mancini.

© MMXXI testo e immagini dell’architetto Paolo Camaiora