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Diari Toscani

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Il capretto, la stella cometa, la nave sui monti della Lunigiana: Caprigliola

DiVinicia Tesconi

Set 24, 2021

Il nome lo deve alla sua struttura arroccata sulla roccia arenaria di cui è fatta la collina che digrada dall’ultimo lembo della catena delle Apuane nella parte a ovest. Il borgo, sorto a 146 metri sul livello del mare, per chi arriva dal piano appare come un capretto che si aggrappa al versante scosceso della montagna per non cadere: di qui, Caprigliola. Le definizioni sono di epoche successive, ma anch’esse fanno riferimento alla forma del borgo.
La stella cometa è data dall’andamento della cinta muraria che disegna, appunto, una sorta di coda sulla sommità della collina.
La nave si riferisce all’illusione ottica del paese illuminato di notte che ricorda moltissimo un transatlantico arenato sulla montagna.

L’origine del borgo lunigianese di Caprigliola, frazione di Aulla, posto al di sopra della sponda sinistra del fiume Magra, vicino ad Albiano, è assai precedente alle grandi navi da crociera a cui assomiglia. Il primo documento ufficiale che ne conferma l’esistenza risale al 1185 ed è la concessione del feudo di Caprigliola al vescovo di Luni, firmata da Federico I Barbarossa. Da questo documento si comprende che, in quel momento, il borgo era già esistente e ben strutturato, per cui la sua origine va collocata in un tempo anteriore, probabilmente tra l’VIII e il IX secolo e che la sua prima natura fu quella di castrum difensivo.
La posizione molto strategica, a controllo dell’accesso ai porti di Luni e di Bocca di Magra, e la presenza di mura fortificate lo confermano.

Dopo la cessione ai vescovi conti di Luni, Caprigliola ne divenne la residenza estiva e venne ulteriormente ampliato e fortificato grazie all’intervento del vescovo Enrico da Fucecchio, ultimo dei vescovi conti di Luni. Fu lui che fece costruire nuove case e una nuova cinta muraria dotata di un camminamento e di uno spazio per le operazioni militari e sempre lui curò la raccolta di tutti i documenti relativi al dominio dei vescovi che venne chiamata Codice pelavicino.

Dall’inizio del XV secolo Caprigliola, insieme a Albiano e Stadano passò sotto il controllo de Medici di Firenze. A metà del ‘500 Cosimo de’ Medici ordinò la costruzione di nuove mura fortificate e questo conferma l’importanza strategica che il borgo di Caprigliola continuava ad avere. Le nuove e possenti mura diedero a Caprigliola l’aspetto della forma di stella cometa in quanto formate da molte rientranze e molte punte che servivano per disporre di un perimetro più lungo nel quale piazzare bocche da fuoco.
A creare l’illusione della nave da crociera è la grande torre cilindrica che si trova quasi al centro del paese e che assomiglia all’albero maestro di un’imbarcazione. Si tratta di una torre di avvistamento, struttura frequente tra Liguria e Toscana, risalente al periodo che va dall’anno Mille al 1400. La forma cilindrica è la più rara, mentre abbondano quelle a pianta quadrata o rettangolare.
La torre di Caprigliola è quella in miglior stato di conservazione della Lunigiana. Costruita in pietra arenaria, è alta quasi 30 metri e ha un diametro di 4,80.
Poco distante dalla torre c’è la chiesa di San Nicolò che venne costruita nel ‘700 inglobando parte del palazzo dei Vescovi e, con ogni probabilità, i resti del castrum originario. Nella chiesa di San Nicolò, ogni seconda domenica del mese di settembre si celebra la festa della Madonna del Buonconsiglio, in occasione della quale il paese viene invaso dalle luminarie e, nella notte, da lontano assume l’aspetto di una grande nave in festa sospesa nel cielo.

Il percorso per arrivare a Caprigliola parte da Ponzano superiore e disegna un anello con ritorno sulla via Francigena. Si tratta di una stradina molto panoramica sulla valle del Magra che giunge fino al borgo e che ritorna al punto di partenza attraverso una via sterrata.

© Foto e percorso di Cristina Maioglio