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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Carrara: partita l’Officina 42, crocevia di arti e sperimentazione

DiVinicia Tesconi

Giu 26, 2021

L’indirizzo è via Cavour 45: non su un incrocio, ma su una delle principali vie del centro di Carrara. L’incrocio, tuttavia c’è, ed è dentro, nello spazio e nel progetto di Officina 42, nuovo centro di ricerca e sperimentazione artistica che ha aperto i battenti venerdì 25 giugno. Due coppie di artisti provenienti da ambiti diversi che hanno unito, o meglio, incrociato le loro competenze per dare vita a un progetto culturale affascinante rivolto a tutti. Sono pieni di talento i quattro fondatori di Officina 42: Mina Bahiraee, 35 anni, grafica, fotografa e fashion designer iraniana; una laurea in comunicazione delle arti visive conseguita in Iran, e una in grafica presa all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Molti premi e collaborazioni importanti come illustratrice e grafic-designer e un percorso di successo come fotografa di scena per cinema e teatro. In Italia si diploma anche nella realizzazione di prototipi di abbigliamento e lavora per due anni nel settore della moda come modellista e stilista. A Carrara ci arriva per amore di Matteo Ciucci con cui ha fondato anche la compagnia teatrale “Boofe Koor teatro”. Ciucci ha una laurea in cinema e una formazione di attore alla scuola di recitazione del Teatro Everest di Firenze. Ha collaborato con Nikolaj Karpov, Cesar Brie e Naira Gonzalez. Ha studiato danza con Gabriella Secchi, Cristiana Morganti, Kenji Takagi, Dominique Duszyniski, Giorgio Rossi, Zaches teatro e Livia Marques. Studia tecniche vocali e canto con i maestri: Bruno de Franceschi, Chiara Guidi, Monica Benvenuti, Ciro Masella. Lavora con: Roberto Latini, Dimitri Frosali, Marion D’Amburgo, Micheal Marmarinos, Firenza Guidi, Teatro a Manovella, Teatro delle Albe, Compagnia dei Semi Cattivi. Ha scritto e diretto spettacoli e docu-film, fra cui: “Le cose dietro il sole”, “Primo Levi: La Chimica”, “Le Nuvole: ovvero ciò che resta del padre”, collaborando con diversi musicisti. Collabora con l’asl di Massa Carrara a progetti formativi, tiene corsi di teatro nelle scuole e in centri per anziani. Lavora anche con persone disabili.

L’altra donna del quartetto è Gilda Borgato, 34 anni, milanese, laureata in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Specializzata nell’organizzazione di eventi artistici e musicali, lavora a Bologna per “Panico Concerti” un Booking di eventi e collabora con associazioni culturali e festival. A portarla a Carrara è il marito, Alessio Mosti, compositore, musicista e cantante di origine massese di 33 anni. Nominato al Premio Tenco nel 2014 per un suo lavoro musicale è un’esperto di musica elettronica e collabora a importanti progetti di musica sperimentale che includono la sonorizzazione di elementi naturali. Compositore e sound designer nel publishing, ha composto una raccolta di musiche ambiente per Halidon dal titolo di “Sonic meditations”.

Lo spazio di Officina 42 ha inaugurato la sua attività insieme a una folla di amici e di estimatori dei quattro fondatori.
Diari Toscani ha parlato con Alessio Mosti e Matteo Ciucci del loro innovativo progetto.

L’officina è uno spazio in cui si incontrano realtà differenti: il teatro, la grafica, la scenografia e la musica – ha spiegato Mosti –. Ci piace definire ciò che facciamo “arte accessibile” perché sono forme di musica di teatro e di grafica che abbattono le barriere tecniche e permettono a chiunque di esprimere la propria creatività. Io mi occupo della parte musicale e mi avvalgo molto della tecnologia. Matteo cura invece la parte teatrale.”

È uno spazio privato aperto al pubblico – ha continuato Matteo Ciucci –. Ci abbiamo lavorato per tre mesi per farlo diventare un centro per le arti e un centro di sperimentazione didattica che proporrà corsi. La sintonia con Alessio è partita subito dal concetto di accessibilità dell’arte. Io non volevo fare teatro per persone già, in qualche modo, addette al lavoro. Mi piace l’idea che il teatro sia accessibile a tutti e che possa portare benessere e guarigione come è stato per me quando ho cominciato ad avvicinarmi alla recitazione. Vorrei valorizzare l’aspetto curativo dell’arte teatrale perché per me il teatro è un tempo e un luogo in cui ci si può finalmente aprire, liberare e mettersi in gioco”.

Il numero contenuto nel nome del progetto si riferisce alla metratura dello spazio di via Cavour in cui si svolgerà l’attività. “I metri quadrati di cui disponiamo – ha aggiunto Ciuccinon sono molti, ma sono sufficienti per fare i corsi, le performance, i laboratori, i festival e le rassegne. Gli spazi saranno impegnati al mattino per i corsi e per il resto del tempo saranno usati per gli eventi artistici che creeremo. Questa piccola metratura ci darà modo di rodare più volte lo spettacolo perché lo spazio può contenere al massimo quindici, venti spettatori, per cui gli spettacoli saranno ripetuti più volte”.

Gli eventi musicali che proporremo – ha precisato Mostiderivano da una scelta ben precisa e incentrata sulla musica sperimentale perché c’è bisogno di aprire un pochino le menti da questo punto di vista. Sono partito dalla mia esperienza personale e sono convinto che si tratti di una forma estetica che possa appagare molte persone. La musica non è solo quella che ci propinano nei canali ufficiali. La musica sperimentale abbatte le barriere tecniche e grazie alla tecnologia può essere fatta veramente da chiunque senza limiti di età, di competenza musicale e permette alle persone che lo vogliono di esprimersi attraverso il suono. Io uso un sintetizzatore modulare, cioè una periferica sonora che crea suoni elettronici, ma manipola suoni reali. Soprattutto riesce a estrapolare degli input sonori da cose, oggetti, animali e anche dalle piante. Nel nostro progetto c’è anche l’idea di sonorizzare persino il cibo e la biodiversità”.